Da qualche anno ormai, Vinitaly è una tappa fissa del mio calendario. Ogni edizione è un’occasione per scoprire nuove tendenze, incontrare produttori e degustare grandi vini.
Ma la storia di questo evento inizia molto prima, in un’epoca in cui il vino italiano non aveva ancora il prestigio internazionale di oggi. Vediamo insieme come è nato e come si è evoluto nel tempo.
Tutto ha inizio nel 1967, quando Verona ospita la prima edizione di quella che all’epoca si chiamava “Giornate del Vino Italiano”. L’obiettivo era chiaro: creare un evento in cui i produttori potessero far conoscere i loro vini a livello nazionale e internazionale.
In quegli anni, il vino italiano era ancora in fase di crescita, con poche aziende realmente proiettate sui mercati esteri. Vinitaly nasce proprio con lo scopo di valorizzare le eccellenze enologiche italiane e favorire l’incontro tra produttori, commercianti e appassionati.
Nel 1971, l’evento assume ufficialmente il nome di Vinitaly, consolidando la sua identità. Negli anni ‘70 e ‘80, il mondo del vino italiano vive una grande trasformazione: nascono le prime DOC e DOCG, cresce l’attenzione per la qualità e il made in Italy inizia a farsi strada anche all’estero.
Vinitaly diventa un punto di riferimento per i produttori, attirando un numero sempre maggiore di espositori e visitatori. L’evento si arricchisce con convegni, degustazioni guidate e incontri con esperti del settore.
Con gli anni ‘90 e 2000, il vino italiano conquista il mondo. Nascono i Super Tuscan, cresce l’interesse per vitigni autoctoni e il mercato internazionale esplode. Vinitaly si adegua a questa evoluzione, ampliando gli spazi espositivi e diventando sempre più internazionale.
Nel 1998, la fiera si espande con l’introduzione di Sol&Agrifood, dedicata ai prodotti agroalimentari di qualità, e di Enolitech, che mette in mostra le ultime innovazioni tecnologiche per il settore vitivinicolo.
Oggi Vinitaly è la più grande manifestazione dedicata al vino in Italia e una delle più importanti al mondo. Ogni anno, Verona accoglie migliaia di espositori e visitatori da oltre 140 Paesi, trasformando la città in un palcoscenico globale per il vino.

Negli ultimi anni, l’evento ha saputo evolversi per rispondere alle nuove esigenze del settore, introducendo:
– Vinitaly International, con eventi in tutto il mondo per promuovere il vino italiano all’estero.
– Digitalizzazione, con piattaforme online per il business e la promozione delle cantine.
– Sostenibilità, con un focus crescente sui vini biologici e sulle pratiche eco-friendly.
Vinitaly non è solo una fiera, ma un viaggio attraverso la storia e l’evoluzione del vino italiano. Dai suoi esordi negli anni ‘60 fino a oggi, ha saputo adattarsi ai cambiamenti del settore, diventando un appuntamento imperdibile per chiunque ami e lavori con il vino.
E ogni anno, passeggiando tra gli stand, mi rendo conto che Vinitaly non è solo un evento: è un’esperienza che racconta la passione, il lavoro e la cultura che rendono il vino italiano unico al mondo.