La Fillosera è un insetto che ha provocato innumerevoli danni in passato distruggendo la quasi totalità delle viti esistenti e obbligando i viticoltori a cambiare il modo di fare viticoltura in vigna.
In questo articolo analizzeremo la storia di questo insetto, i danni che ha provocato ed il come si sia risolto questo problema trovando delle soluzioni valide.
La Fillossera
Detta anche Viteus vitifoliae, la Fillossera è un insetto fitofago ovvero si nutre a scapito degli organismi vegetali.
Ha un corpo fusiforme quindi allungato e con le estremità più strette del centro, ha di colore dal giallo al bruno.
Originaria del Nord America è stata introdotta in Europa con barbatelle infettate.
In Italia arriva nel 1879 e nel giro di pochi decessi distrusse oltre 2 milioni di ha di vigneto.
Solitamente attacca le radici delle specie europee (V. vinifera) e la vegetazione aerea di quelle americane (V. rupestris, V. berlandieri e V. riparia).
Causa di gravissima crisi per la viticoltura europea nella seconda metà del 19esimo secolo e ci sono voluti più di trent’anni per fronteggiare il problema, ricorrendo all‘innesto della vite europea su quella americana.
Ciclo Biologico della Fillossera
Il ciclo biologico della Fillosera è definito Monoico Eterotopo e vediamo che cosa significa.
In relazione all’ospite vegetale si distinguono due tipi di ciclo:
- Eteroico: si svolge su due diversi ospiti (primario e secondario) spesso una specie arborea o arbustiva oppure più erbacee.
- Monoico: invece si svolge su una sola specie vegetale. (è il caso della fillossera)
Mentre in relazione agli organi colpiti si distinguono due cicli:
- Ciclo eterotopo: si sviluppa su differenti parti di pianta
- Ciclo omotopo: si sviluppa sulla stessa parte di pianta
Per cui la Fillossera avendo un ciclo biologico Monoico Eterotropo si svolge su una sola specie vegetale (la vite) e colpisce più organi della pianta (radici e foglie).
Indipendentemente dalla generazione, le forme che vivono sulle foglie sono dette gallecole, quelle che vivono sulle radici sono dette radicicole.
Focus sui danni provocati
I danni causati dalla fillossera sull’apparato fogliare consistono nella formazione di galle di 2-5 mm di diametro.
Questo danno non interessa solitamente la vite europea ma quelle americane.
La formazione di galle non provoca danni alle piante: l’intervallo di tempo che intercorre fra una generazione di gallecole e la successiva permette alle piante di produrre anche foglie sane consentendogli di superare con danni modesti gli attacchi fino all’estate, periodo in cui le infestazioni si esauriscono.
I danni più consistenti si avevano quando la Fillossera attaccava la vite europea provocando delle punture nelle radici che andavano poi a provocarne la necrosi e quindi la morte nei casi gravi della pianta stessa.
Danni di una certa rilevanza si possono verificare nei vivai. Gli attacchi delle radicicole alle radici coinvolgono invece tutte le viti (discorso fin troppo specifico e ci concentriamo sul campo).
Negli ultimi vent’anni il problema fillosserico si è riproposto in Italia, con presenza di galle sull’apparato fogliare di diversi vitigni europei innestati su piede americano
Ipotesi sulle recenti infestazioni dell’apparato epigeo di viti europee innestate sono il progressivo adattamento da parte di un particolare biotipo di fillossera a dar luogo a generazioni di gallecole sull’apparato fogliare di viti europee innestate oppure una maggiore sensibilità delle viti europee innestate all’insetto.
Soluzioni alla Fillossera
Gli agenti biologici di controllo della fillossera riguarda pochi predatori che non hanno alcuna incidenza sulla dinamica della popolazione.
Diverso è invece l’impatto del clima e del suolo.
Il vento interferisce con il volo delle sessupare (stadio della fillosera) della fillosera ed è causa di un’elevata mortalità in questa fase del ciclo.
Il terreno influisce invece sotto due differenti aspettii terreni ad elevato tenore in sabbia rappresentano un ostacolo insormontabile alla propagazione delle infestazioni perché le neanidi (stadi giovanili della fillossera) non riescono a muoversi in questo substrato.
È infatti noto che i vigneti impiantati su terreni sabbiosi sono pressoché immuni agli attacchi della fillossera.
La vera soluzione come accennato è stata trovata tramite i portinnesti di vite americana su vite europea.
Il portinnesto è una parte di pianta (composta da radici, il colletto e pochi centimetri di fusto) che viene innestata con un fusto di un’altra pianta della quale si desiderano i frutti ed in questo caso quella europea che è l’unica dalla quale si riesce ad ottenere una produzione di qualità.